giovedì 2 aprile 2009

Il mio intervento all' incontro sulla scuola promosso dal PD

Buonasera a tutti!Sono Giulia Pigoni, studentessa del liceo Formiggini, membro della segreteria e della direzione del pd sassolese.Questo incontro, voluto dal nostro partito, grazie anche alla presenza dell'onorevole Ghizzoni, vuole essere un momento di riflessione sui problemi che investono il nostro mondo giovanile e si estendono al mondo della scuola.Per fare questo condivido con voi alcune riflessioni dal punto di vista di noi studenti.


Sulla cronica disfunzione del nostro sistema scolastico, si è abbattuta come un ciclone una riforma, che nei fatti di riforma ha ben poco, attuata dal ministro Gelmini.La nostra Sassuolo, in particolar modo per ciò che concerne la scuola superiore, è anima e corpo dell' istruzione del nostro distretto ed è nostro dovere prestare attenzione ai progetti ed alle problematiche che la riguardano. Il ministro dell' istruzione del governo Berlusconi ha pensato che fosse giusto per risanare le finanze statali, tagliare fondi alla scuola ed alla cultura. A questo il Partito Democratico, e con esso tutti noi, giovani, studenti, genitori ed insegnanti, dobbiamo opporci con forza, perchè gli otto miliardi di euro sottratti all'istruzione e nel campo della ricerca, non passino in secondo piano. Non possiamo fingere che non ci importi il fatto che stiano rubando il nostro futuro, il futuro dei giovani, delle famiglie, della nostra città. E' importante attuare misure per risanare le finanze dello Stato, che non intacchino in nessun modo la sanità e l'istruzione, perchè esse sono i pilastri della nostra città. Continueremo a non tacere di fronte a questo deliberato attacco alla scuola sferrato dai ministri di questo governo.


Anche altri sono i problemi che investono i nostri istituti, uno di questi è il fenomeno del bullismo, sempre in crescita e sempre più preoccupante. Non per niente, infatti, assistiamo a scene di ragazzi che in un’età complessa come l’adolescenza si sentono “schiacciati” e vivono grandi complessi d’inferiorità che probabilmente li segneranno per molto tempo.
Risulta inoltre necessario intervenire con tempestività sui casi di quei ragazzi che non trovano ascolto all’interno delle famiglie.
I “punti di ascolto” utilizzati nelle scuole, che hanno ben funzionato, ci mostrano l’esempio di come si possa aiutare a prevenire la nascita di giovani vandali o, ancor più preoccupanti, problemi di natura psicologica e alimentare, tanto presenti nei ragazzi d’oggi.
Molti di questi disagi toccano bambini e adolescenti. In ogni fase del nostro percorso di studenti è importante riuscire a vivere in serenità il cambiamento del tipo di scuola: dalla materna alle elementari, poi il passaggio alle medie e la difficile scelta di quale scuola intraprendere per conseguire il diploma, nella variegata scelta fra istituti professionali, tecnici o liceali.
Scelta che questo governo sta rendendo ancora più complessa tramite l’accorpamento degli istituti tecnici, che da 250 tipologie differenti si ridurranno a 9 e tramite l’abolizione degli indirizzi sperimentali nell’istruzione liceale, che a Sassuolo ci interessa per ciò che riguarda l’eliminazione dello scientifico tecnologico che nella nostra città conta circa 200 studenti.
In seguito al conseguimento del diploma spetta ai ragazzi l’ardua decisione tra la strada del lavoro e la continuazione degli studi nelle università fortunatamente sempre più accessibili a livello di distanza ( Modena e Reggio sono, infatti, città universitarie sotto tutti i punti di vista) e sfortunatamente sempre meno accessibili a livello economico; perché anche in questo campo il governo Berlusconi tenta di risanare i debiti aumentando le rette universitarie e rendendo sempre più difficile per milioni di famiglie aiutare i propri figli nel proseguimento degli studi.
Chiediamoci,
realmente: quanto siamo vicini ai giovani nelle decisioni che interessano il loro futuro, le loro famiglie, il loro lavoro?
Negli ultimi anni un altro problema si è accentuato: il disinteresse giovanile per qualsiasi cosa non sia puro divertimento. Rari sono i giovani impegnati in progetti, associazioni e volontariato. Dobbiamo senz’altro interrogarci sul perché i ragazzi fatichino a trovare stimoli ad impegnarsi. È necessario recuperare il contatto con il mondo dei giovani sportivi, Sassuolo è piena di polisportive, con il mondo degli oratori parrocchiali, qui fortunatamente ancora vivi e attivi, con le associazioni culturali e di volontariato, dove troviamo ragazzi sempre disposti a mettersi in gioco.
Perché abbiamo perso in gran parte i rapporti con queste realtà?
Senz’altro ha contribuito il fatto di non aver messo a disposizione figure con le quali interloquire ed alle quali potersi appoggiare. Senza ombra di dubbio abbiamo bisogno di ricominciare a sperare in un futuro migliore. Le ansie e le preoccupazioni del nostro tempo non dovrebbero impedire ai giovani di realizzare i propri progetti.
Troppe volte, ad esempio, la scelta universitaria viene condizionata da quali sbocchi lavorativi offre, piuttosto che dai reali interessi personali. Ad esempio, in questo momento, è difficile che venga scelta la carriera dell’insegnamento.
Questo è dovuto alle decisioni dei ministri dell’istruzione che si sono succeduti negli ultimi anni, i quali hanno reso utopica la stabilità professionale in questo campo.
La sfiducia nel mondo della scuola è aumentata anche grazie a chi ha reso possibile che avanzasse il nepotismo piuttosto che la meritocrazia e la competenza professionale. Purtroppo è difficile ripristinare il meccanismo del “vada avanti il migliore” quando questo risulta essere casualmente qualcuno di molto legato a chi gestisce la scuola! Lo stesso vale per gli studenti, purtroppo molte volte i più preparati si vedono sorpassati dai più "imparentati" e questo avvilisce chiunque, come noi, crede in un futuro migliore.
Un altro tema importante nel mondo della scuola è il discorso riguardante l’integrazione degli immigrati. In molte situazioni la differenza di lingua e cultura implica la necessità di un’attenzione particolare, ma ancora di più dobbiamo combattere la paura del diverso e in questo campo la scuola può fare molto, in particolar modo per i più piccoli, affinché proprio i bambini si rendano conto fin da subito, che la differenza non è limitante, ma costruttiva, che conoscere e rispettare culture e modi di vivere diversi, è alla base dell’educazione e della vera integrazione. Portare avanti questo progetto di lotta alla discriminazione del diverso, sarà reso inattuabile con la legge Gelmini, che con questi tagli riduce il tempo-scuola. Questo porta al crollo dell’opportunità della compresenza: ore scolastiche utilizzate per il recupero o per l’approfondimento.
Un altro ostacolo all’integrazione è il problema del sovraffollamento delle classi, il limite massimo di ragazzi è per la scuola primaria 29 e per la secondaria 30. Mettendoci nei panni di un “maestro prevalente” possiamo comprendere quanto possa essere difficoltoso gestire da solo una trentina di alunni, e sottolineiamo che l’eliminazione della pluralità degli insegnanti porta ad una diminuzione delle competenze e delle figure importanti nella vita dei bambini. Possiamo notare che questa cosiddetta riforma non ha spessore culturale, né tanto meno pedagogico. Con uguale pressappochismo è stato affrontato il tema dell’integrazione degli alunni diversamente abili, ai quali la scuola potrà offrire sempre meno servizi.
A Sassuolo abbiamo fatto tanto per le scuole in questi anni: la costruzione di una nuova materna, il primo stralcio di quella che sarà la nuova sede del liceo Formiggini, interventi in molte elementari e medie.
È per questo che ritengo giusto continuare a garantire lo stesso livello di servizi, la continuazione del tempo pieno, che a Sassuolo resiste con l' 85% rispetto al tempo normale, l'attuazione dei progetti già in corso, l'investimento in strutture. Garantiamoci cioè, l'opportunità di proseguire questo cammino di modernizzazione.