sabato 29 dicembre 2012

MIO INTERVENTO ALLA LEOPOLDA DI MATTEO RENZI

A questo link trovate il mio intervento alla Leopolda di Firenze:

http://www.youtube.com/watch?v=2lYKzEd1_PM&playnext=1&list=PLj1LTX_K3u97XOT36T6sf2UpeQzBlK_a8&feature=results_main

Renzi al Carani di Sassuolo

20 ott
“In 5 minuti siamo davanti al Teatro”, “ok, ci siamo”.
Il teatro Carani di Sassuolo era stracolmo, tanto che abbiamo dovuto aprire tutte e due le gallerie.
Quando Matteo è arrivato, Sassuolo è esplosa: famiglie, giovani, anziani, .. tutti ad applaudire. Già in quel momento, abbiamo respirato un’emozione grande: l’attesa era finita.
Matteo ha esposto in modo chiaro ed accattivante vari punti del programma e più e più volte, ha strappato l’applauso ad una platea entusiasta, viva e speranzosa. Sì, perchè la speranza in un futuro migliore passa da qui: dal cambiare i volti di chi fa politica, ma soprattutto dal cambiare il modo di fare politica.
Matteo ci ha dimostrato anche oggi, come ad ogni tappa di questo tour, che TRASPARENZA, PASSIONE E SERVIZIO sono le parole che descrivono la politica come noi la intendiamo, non come è stata fino ad ora.
A Sassuolo oggi si sono radunati Comitati e cittadini da tutto il Distretto ceramico e da tutta la provincia di Modena, pronti a sottoscrivere il loro sostegno a Matteo. La frase più detta a Matteo è stata: “Ci fidiamo, non ci deludere!”.
Eh no, Matteo..non ci deludere.
Grazie per averci ricordato che i sogni nel cassetto fanno la muffa, che bisogna tirarli fuori e viverli con tutto il coraggio e l’impegno che occorre per renderli realtà.
Grazie per averci ricordato che il sorriso è un’arma letale per chi cerca di ostacolarci.
Grazie!.. Però vinciamo..Adesso!

Giulia Pigoni, coordinatrice comitato Adesso! per Matteo Renzi – Sassuolo

Informare gli stranieri del diritto di cittadinanza italiana: il Consiglio comunale sassolese respinge un Ordine del Giorno del Gruppo PD


Nella seduta serale di martedì 18 dicembre il Consiglio comunale di Sassuolo ha respinto con i voti contrari dei gruppi PDL, Lega Nord, del Sindaco e i voti favorevoli del gruppo PD e dalla lista Siamo Sassuolo, un Ordine del giorno presentato dal gruppo PD teso ad impegnare il Sindaco, l‘Assessore all’anagrafe e allo stato civile, e l’Assessore all’istruzione, ad adottare forme e modalità opportune per informare i giovani di origine straniera nati in Italia e residenti del comune di Sassuolo del diritto ad ottenere la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno di età.
Nello specifico, gli impegni dell’Amministrazione previsti e richiesti dall’ordine del giorno, illustrato dal Consigliere del PD Giulia Pigoni, prevedevano l’invio, al compimento del 18° anno di età, di una lettera di invito a rivolgersi all’ufficio di stato civile del proprio comune e la pubblicazione, sul sito web del Comune, di tutte le informazioni relative alle modalità di richiesta di cittadinanza oltre ai documenti necessari per l’ottenimento della cittadinanza.
A sostegno dell’ordine del giorno, nel corso del dibattito, il Consigliere del PD Maria Savigni, ha sottolineato come il documento “non preveda alcuno stravolgimento della situazione attuale ma la semplice agevolazione dell’accesso ad un diritto che è già normato, a favore delle seconde generazioni di stranieri che già condividono tutto della vita nel nostro Paese”.
Per il Consigliere della Lista Siamo Sassuolo Franca Cerverizzo, sarebbe difficilmente spiegabile una non condivisione e un atteggiamento di chiusura rispetto a questo Ordine del Giorno.
Per il Consigliere PD Sandro Morini, l’ODG “attiene ad un messaggio di speranza e di fiducia verso gli stranieri che vivono nel nostro territorio, che dobbiamo sostenere ed alimentare, e che contrasta con quel sentimento di paura e di messa in discussione delle proprie tradizioni che genera esclusione”.
Il punto su cui dobbiamo riflettere – afferma il Consigliere PD Carla Ghirardini – è “come la nostra società ed il nostro comune si pongono nei confronti di questi ragazzi che già si sentono a tutti gli effetti cittadini italiani, ragazzi che vedono nel loro Comune un punto di riferimento dal quale si attendono un atteggiamento di apertura e di accoglienza”.

I DISASTRI NELLA MENSA SCOLASTICA SASSOLESE


4-dic 
E’ ora che le famiglie reagiscano.  Da alcuni anni l’amministrazione comunale sassolese tenta di realizzare un centro di produzione pasti per le mense delle scuole elementari. Vicenda nota soprattutto per la battaglia a base di ricorsi e contro ricorsi portata avanti dai cittadini di Braida e alcune delle ditte partecipanti a questo bando di costruzione e gestione. Errori su errori dell’amministrazione sassolese stanno producendo disagi a catena per i cittadini.
Come si sa, il Consiglio di stato ha dato ragione alla CIR, dopo che il bando era stato aggiudicato dal Comune alla MARKAS; questo ha prodotto un cambio in corsa nella gestione della produzione dei pasti tra MARKAS e CIR che sta determinando effetti disastrosi sul servizio e sulla qualità del cibo servito ai nostri ragazzi.  Innanzitutto sconcerta che questo “cambio” non sia stato formalizzato alle varie direzioni didattiche, che viceversa si sono viste arrivare il personale CIR, nulla sapendo di questa sostituzione.  Ma non solo: non ci si è preoccupati che il passaggio di “consegne” avvenisse senza ripercussioni sulla qualità del cibo  e sul servizio offerto.  Solo per fare un esempio, Markas ad oggi non concede l’utilizzo dei locali cucina nelle varie scuole, all’interno delle quali sono conservate le attrezzature di loro proprietà e questo evidentemente  incide pesantemente sulla qualità del servizio offerto. Al momento, inoltre, viene garantito un solo pasto alternativo, per cui bambini con diete particolari per intolleranze/allergie si trovano a mangiare lo stesso tipo di pasto tutti i giorni. Cosa fa il Comune invece di vigilare su questo passaggio di consegne? Quello che sta avvenendo in questi giorni è un effettivo passaggio di consegne del precedente bando di costruzione e gestione del servizio mensa, con i medesimi standard di qualità, oppure una cosa diversa, provvisoria o meglio improvvisata a tutto discapito della qualità del servizio mensa? Perché ad oggi non ci sono ancora dei concreti cambiamenti e tutto continua come prima nonostante da settimane il Comune sia informato di questa situazione. Non amiamo particolarmente gesti estremi, ma crediamo che sarebbe opportuno, proprio perché non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, cominciare a mandare a scuola i nostri figli con il pasto  da casa per far capire in Via Fenuzzi che le cose così non possono andare avanti molto, anche perché questo servizio è pagato da tutte le famiglie, che con regolarità ogni mese pagano il conto e che si aspettano, non parole ma fatti concreti.
Sandro Morini – Giulia Pigoni

lunedì 11 giugno 2012

"Gemellaggio" tra i Comuni, la chiave per aiutare la Bassa

Si è riunita giovedì sera a Formigine per la prima volta la Commissione dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico sulla Protezione Civile. Oltre ai rappresentanti del Consiglio erano presenti l’architetto Alessandro Malavolti, responsabile della Protezione Civile per l’Unione, il Sindaco di Prignano sulla Secchia Mauro Fantini, che detiene la delega alla Protezione Civile e il Sindaco di Formigine Franco Richeldi, Presidente dell’Unione. Dopo l’elezione del Presidente e del Vice, che ha visto l’unanimità della Commissione nei nomi di Giuseppe Cau e Lorenzo Lorenzi, il Sindaco Fantini ci ha illustrato come i nostri Comuni abbiano gestito l’emergenza socio-sanitaria, mettendo a disposizione ospedali e strutture protette per le popolazioni terremotate della nostra Provincia. L’arch. Malavolti ci ha poi documentato l’emergenza nei Comuni terremotati e gli esiti dei controlli sui nostri edifici pubblici, in particolare sulle scuole. Nessuna allerta quindi per il territorio dell’Unione, necessità espressa di stilare un programma di solidarietà per l’aiuto ai terremotati. Il consigliere Giorgio Bonini ha infatti proposto alcune azioni per l’emergenza e per il medio e lungo periodo, attraverso le quali l’Unione potrebbe soccorrere la Bassa. Tra queste, la possibilità di stilare un elenco delle soluzioni abitative disponibili, di organizzare centri estivi per i bambini sfollati e di cercare soluzioni valide per ricostituire i punti di riferimento delle Comunità colpite. Si è valutata poi la proposta di una collaborazione economica e di competenze da parte del Distretto ceramico per la ricostruzione, affinché la Bassa modenese diventi esempio di costruzione di tecnologie avanzate per l’innovazione nel modo di costruire, dal punto di vista sismico e delle energie alternative. Si è evidenziata anche la necessità di aiutare l’economia modenese a ripartire, per quello che riguarda le imprese e l’agricoltura. Queste quindi le azioni necessarie per il soccorso: maggiore collaborazione tra i Comuni dell’Unione, che in questa occasione non sono stati ancora in grado di interloquire e agire in modo compatto e l’ “adozione” di Comuni terremotati, seguendo l’esempio dell’asse Formigine-Concordia , mettere quindi a disposizione degli Enti in difficoltà il personale comunale. Il responsabile della Protezione Civile invita poi a limitare la raccolta di beni, preferendo gli aiuti economici a favore di progetti specifici ed a indirizzare i privati alla Consulta del Volontariato, evitando il “fai da te”. Queste le prime proposte per rendere questa tragedia un’esperienza preziosa e formativa in termini di solidarietà.


(Giulia Pigoni, Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni del Distretto ceramico)

giovedì 29 marzo 2012

L'opposizione blinda lo statuto
Il Pd: «Pronti a modifiche, ma niente sanzioni»
Il Pdl: « Al presidente servono nuovi strumenti»

Lo scontro in consiglio comunale nell'ultima seduta del 28 febbraio potrebbe avere ripercussioni politiche, così mentre la Cerverizzo cerca di allineare
l'opposizione per presentare una mozione di sfiducia contro il presidente Francesco Rubino, la maggioranza punta invece a riscrivere il regolamento. L'idea del sindaco, come anticipato dal nostro giornale ieri, è quella di dare al presidente del consiglio la possibilità di sanzionare singolarmente i consiglieri comunali qualora ce ne fosse la necessità. Su questo punto però la minoranza fa muro e il percorso per cambiare lo statuto si fa tutto in salita. «Il regolamento è datato e dovrebbe essere snellito e semplificato» ha detto ieri il capogruppo del Pdl Ugo Liberi prima del vertice della maggioranza che si è tenuto in serata. «Gli esponenti del Pd cercano sempre la provocazione e il presidente Rubino ha difficoltà nel contenere questi scontri facendosi prendere dall foga. Serve quindi uno
strumento nuovo per riportare la calma in consiglio». La base del regolamento attuale risale ai primi anni '90 e da allora è stato solo modificato in parte per risolvere alcuni problemi interpretativi. «Attualmente non ci sono strumenti se non la sospensione della seduta. Essendo passati dall'altra parte della barricata - continua ancora Liberi - il Pd si trova ora a contestare quello stesso regolamento che hanno modulato loro negli anni». Certo, riconosce lo stesso capogruppo
del Pdl, «se vogliamo dare un segnale di democrazia diciamo che il regolamento non si cambia a colpi di maggioranza le regole vanno condivise». Infatti
per modificare lo statuto, una sorta di costituzione (facendo le dovute proporzioni), serve la 'maggioranza qualificata' ossia il 2/3 del consiglio. Il Pd, attraverso la Pigoni, si dice disposto a trattare, ma non sui poteri al presidente. «Una modifica del regolamento non la decide certo il sindaco - spiega la consigliera democratica -. Però se le modifiche possono servire a cambiare il clima in aula allora ben vengano. Siamo disposti a lavorare a scelte condivise, ma non per dare più poteri al presidente del consiglio: i consiglieri non si possono allontanare dall'aula». La Pigoni però critica i tempi scelti dalla maggioranza per affrontare questo tema. «Modificare il regolamento ora mi sembra una provocazione visto che ci sono frizioni tra opposizione e maggioranza e all'interno della maggioranza
stessa». Adombra invece un tentativo di censura la consigliera della lista civica 'Sassuolo per Pattuzzi' Franca Cerverizzo che già nei giorni scorsi aveva annunciato l'intenzione di presentare una mozione di sfiducia contro Rubino. «Sanzioni? Il primo a subirle dovrebbe essere il sindaco quando ci irride - attacca la Cerverizzo -. Personalmente sono per una modifica del regolamento, ma non per la figura del presidente. Non sono d'accordo sul fatto di dare più poteri a Rubino. In questo ci vedrei solo un tentativo di creare nuovi strumenti di censura». La Cerverizzo ricorda lo scontro verbale avuto con il presidente Rubino e rilancia l'idea di una mozione di sfiducia. «Sicuramente porterò avanti questa mia iniziativa, anche il Pd ha fatto un comunicato che va nella stessa direzione».

da Modena Qui del 14/03/2012

lunedì 26 marzo 2012


«Questo presidente va cacciato»


Una mozione di Pd e lista civica per sfiduciare Francesco Rubino dal ruolo che riveste in Consiglio


Una mozione di sfiducia al presidente del consiglio comunale Francesco Rubino: è ciò che hanno deciso i consiglieri del Pd e della lista civica Sassuolo per Pattuzzi per «porre fine al clima infuocato dei consigli comunali sassolesi». «Il clima da stadio caratterizza da tempo il consiglio con mancanza di rispetto delle istituzioni da parte del presidente» spiega -Franca Cerverizzo, consigliere della lista civica. «Una decisione sofferta ma che pare essere l'unica percorribile per cercare di riportare il consiglio comunale ad un clima di sano e civile confronto democratico; le mancanze del presidente Rubino- spiegano dal Pd denotano scarsa conoscenza del regolamento e un utilizzo partigiano della posizione ricoperta ». Per Susanna Bollettini «la responsabilità politica del clima infuocato è anche del sindaco che sì dovrebbe prodigare per garantire il rispetto delle istituzioni comunali, prima fra tutte quella consigliare». Nella richiesta di revoca di Rubino dal ruolo di presidente i consiglieri denunciano mimerose violazioni al regolamento del consiglio comunale. Gli undici firmatari della :mozione citano vari episodi, a partire da una mancata convocazione del consiglio a seguito di richiestaì pervenuta da un quinto dei consiglieri il 14 febbraio; ma a Rubino viene anche attribuita la responsabilità di violazioni del regolamento riguardo il comportamento dei consiglieci, del sindaco, della Giunta e del pubblico, al quale è stato consentito di interrompere la seduta e offendere alcuni membri del consiglio. «L'ultima situazione risale alla seduta del 28 febbraio — spiega Giulia Pigoni del Pd - il presidente Rubino ha fatto presentare

un ordine del giorno dell'opposizione senza prima avvertirne i capigruppo e senza evitare che alcuni esponenti della maggioranza, evidentemente a conoscenza dell'ordine del giorno, esponessero cartelli provocatori». «Lo scopo della richiesta di revoca è quello di dare un messaggio forte alla città, presentando una mozione che a Sassuolo non era mai stata presentata, e di cui verrà informato anche il prefetto» spiega il consigliere Pd Sandro Morini. «La presentazione della sfiducia a pochi giorni dal consiglio nel quale dovrà essere approvato il bilancio continua Moriri - è stata decisa nella speranza che si possa affrontare il terna della programmazione economica del 2012 in un clima più sereno, magari con un altro presidente». Data la compattezza della maggioranza sembra da escludere l'approvazione, ma l'auspicio del Pd è che Giunta e maggioranza prendano coscienza del problema dando inizio a un iter che porti al miglioramento del clima delle sedute consiliari.

dalla Gazzetta di Modena del 17/03/2012

Pena di morte: è polemica sui sì di Caselli e Menani


I post del sindaco e dell'assessore sulla tragedia di Tolosa scatenano il web


La città si divide, ldv indignato e il Pd attacca: «Devono ricordarsi del loro ruolo»


Pena di morte giusta per chi uccide i bambini. L'opinione, di quelle forti, è stata espressa sulla sua bacheca Facebook dal sindaco Luca Caselli. Scatenando, come era prevedibile, molte reazioni, tra cui in particolare quella, veemente, del rappresentante di Italia dei 'Valori a Sassuolo Raffaele Del Sante, che ha ripreso e commentato l'affermazione sulla sua pagina dei social network. «Chi uccide le persone merita l'ergastolo. Chi uccide i barabini meriterebbe la pena di morte. Detto da uno tendenzialmente contrario alla pena di morte». Questa è la frase scritta da Caselli sulla sua bacheca, nelle ore in cui si diffondevano le notizie sull'assassino di Tolosa, killer di alcuni bambini alla scuola ebraica. Al commento di Caselli si è unito dopo poche ore quello del vicesindaco Menani: «Per chi uccide i bambini la pena di morte probabilmente è troppo leggera». Frasi dettate probabilmente anche dall'emotività per le raggelanti notizie che arrivavano dalla Francia. E mentre sulla bacheca del sindaco si moltiplica

no i "mi piace", arrivando a 110, il rappresentante di Italia dei Valori Raffaele Del Sante leggeva ed esplodeva: «Basta! Spiegategli che uno è sindaco e l'altro assessore alla sicurezza. Ce la prendiamo con altre culture e poi siamo ancora al medioevo. Ovviamente anche al post di Del Sante seguono numerosi commenti, alcuni pro e alcuni contro le parole di Caselli e Menani. In particolare, ricordando al giovane politico clell'Idv sua ormai imminente paternità, c'è chi gli parla da genitore (tra questi la consigliera Anna Maria Ansekmi della lista civica Per Sassuolo): «Raffaele, tra poco diventerai padre, dopo ne riparliamo», «Il solo fatto di avere un figlio - ribatte Del Sante - non ad porta a volere morto il suo eventuale assassino. Cosa ci guadagniamo a uccidere una persona? Due vite spezzate invece di una? E quale sarebbe il limite per definire un bambino? Ho sentito nei tg molti genitori che hanno vissuto questa tragedia, spiegare che erano concentrati sulla morte del figlio e che la fine dell'assassino non li avrebbe mai consolati. Non si può dirsi contrari alla pena di morte e poi approvarla per casi particolari. Lasciamo che di giustizia si occupi chi ha la capacità per farlo». «Sono contraria alla pena di morte sempre e in ogni circostanza - commenta la consigliera del Pd Giulia Pigoni, che ha assistito senza intervenire alla polemica via Facebook - ma soprattutto credo che le istituzioni debbano sempre essere terze e che argomenti di tale delicatezza non vadano affrontati sull'onda dell'emotività e della demagogia. Ci sono sedi opportune in cui confrontarsi su temi anche così gravi, ma affidare simili dichiarazioni a Facebook mi pare sbagliato da parte di chiunque e a maggior ragione da parte di chi rappresenta l'istituzione ».

dalla Gazzetta di Modena del 23/03/2012

giovedì 26 gennaio 2012

07/01/2012

“Quel tatuaggio, ci ha tatuato l’anima”. Così parlano i sopravvissuti ad Auschwitz. Voci senza rabbia, piene di emozione e commozione al ricordo dei giorni nei campi di concentramento. Storie di vite passate a cercare di dimenticare gli orrori e gli errori di un’umanità macchiata per sempre dall’assurdità della Shoah.



Da cosa è nato quell’odio? Dove è stato seminato il seme dell’odio? Forse nella paura. Sicuramente nell’indifferenza.


Nella “Giornata della Memoria” veniamo catapultati in una storia dalla quale troppo spesso ci sentiamo distanti, una storia che ci sembra lontana. Impossibile.


Accettare che questo orrore è vicino, cronologicamente e geograficamente, non può che renderci vigili e attenti, affinché quei sentimenti non trovino più spazio. Alimentare e fomentare la paura del diverso, significa dimenticare quello che è successo nei campi di concentramento. Significa dimenticare che la nostra società è stata un tempo capace di accettare l’odio, sotterrare il sentimento della solidarietà, essere indifferente alla sofferenza, al dolore e a quelle urla dai treni che hanno attraversato mezza Europa senza essere fermati.


E’ nostro il compito di ricordare quelle morti immotivate.


E’ nostro il compito di non dimenticare.







(Giulia Pigoni, Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni del Distretto ceramico)

sabato 7 gennaio 2012

POSTE DI SAN MICHELE, PROPOSTE PER ANDARE OLTRE L’EMERGENZA

Il 2011 è certamente stato l’anno orribile per le poste di San Michele: due rapine di cui una a mano armata, tanti cambi di personale e, inevitabilmente, qualche ricaduta sulle efficienza del servizio offerto alla cittadinanza.


Di tutto ciò ho parlato nei giorni scorsi con la responsabile provinciale di poste italiane dr.ssa Patrizia Zanoli. E’ stato un colloquio cordiale e sincero, dove ho evidenziato una situazione che mi preoccupa anche per le numerose segnalazioni degli abitanti di San Michele che mi hanno spinta a favorire questo incontro.


La responsabile si è assunta alcuni impegni precisi, come in particolare garantire durante il 2012 la sostituzione della porta d’ingresso con una più sicura sul tipo degli sportelli bancari. Potrebbe essere utile anche un impegno dell’amministrazione comunale a finanziare l’installazione delle telecamere davanti all’ufficio postale per garantire un maggiore controllo dell’area.


Rimango a disposizione di tutti i cittadini di San Michele per raccogliere segnalazioni ed eventuali proposte per migliorare la qualità del servizio offerto.



Giulia Pigoni


Consigliere comunale PD Sassuolo