mercoledì 25 agosto 2010

SAN MICHELE SENZA SCUOLA? SI POTEVA EVITARE!

I lavori di ristrutturazione approvati ed iniziati con colpevole ritardo

E’ questa la sorpresa, poco gradita, che si sono visti recapitare in questi giorni di fine estate, i genitori dei bambini delle scuole elementari di San Michele. A causa di alcuni imprevisti ai lavori di consolidamento strutturale dell’edificio della scuola, i lavori subiranno varianti e ritardi tali da richiedere il trasferimento delle classi altrove per quasi quattro mesi, compromettendo l’anno scolastico e mettendo a repentaglio la qualità formativa del prossimo anno scolastico per tutti i San Michelesi.

Gli imprevisti possono capitare e spesso avvengono quando si devono affrontare lavori edili e messa a norma in genere. Va però detto chiaramente che questa amministrazione ha colpevolmente sottovalutato, e di molto, i lavori nelle scuole, approvando in giunta il progetto esecutivo degli interventi alla scuola D. Gnocchi soltanto il 22 giugno.

Approvare i progetti alla fine di giugno vuol dire, correndo e assumendosi non poche responsabilità amministrative, far iniziare i lavori a fine luglio, consapevoli del fatto che in agosto quasi nessuna impresa edile è in grado di garantire le forniture del materiale a causa delle chiusure estive dei magazzini edili.

Sarebbe stato molto meglio approvare i progetti a marzo, come si è fatto fino allo scorso anno, per iniziare i lavori il giorno dopo la chiusura delle scuole; questo non avrebbe evitato l’imprevisto, ma di certo avrebbe evitato gran parte dei disagi che saranno costretti a vivere i San Michelesi fino alla fine del 2010.

Perché quest’amministrazione ha sottovalutato cosi tanto le opere di ristrutturazione scolastica di sua competenza? Cosa ha impedito di approvare i progetti nei tempi che la prudenza e il buon senso chiedono? Quali saranno le azioni che questa amministrazione saprà mettere in campo per garantire l’integrità formativa per la scuola? Il trasferimento di tutti gli alunni alle San Giovanni Bosco è già deciso o si cercano anche soluzioni interne alla frazione, per agevolare le famiglie? Ad esempio, sarà molto più complicato per i genitori portare a casa i propri figli nella pausa pranzo, cosa che a San Michele avviene frequentemente. Cosa succederà? Saremo costretti ad usufrire del servizio mensa? Saranno previste agevolazioni e ritocchi ai costi dei buoni pasto per i San Michelesi?

Questi sono alcuni degli interrogativi a cui ci auguriamo nei prossimi giorni di poter ottenere risposta.

SANDRO MORINI

GIULIA PIGONI

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