lunedì 26 marzo 2012

Pena di morte: è polemica sui sì di Caselli e Menani


I post del sindaco e dell'assessore sulla tragedia di Tolosa scatenano il web


La città si divide, ldv indignato e il Pd attacca: «Devono ricordarsi del loro ruolo»


Pena di morte giusta per chi uccide i bambini. L'opinione, di quelle forti, è stata espressa sulla sua bacheca Facebook dal sindaco Luca Caselli. Scatenando, come era prevedibile, molte reazioni, tra cui in particolare quella, veemente, del rappresentante di Italia dei 'Valori a Sassuolo Raffaele Del Sante, che ha ripreso e commentato l'affermazione sulla sua pagina dei social network. «Chi uccide le persone merita l'ergastolo. Chi uccide i barabini meriterebbe la pena di morte. Detto da uno tendenzialmente contrario alla pena di morte». Questa è la frase scritta da Caselli sulla sua bacheca, nelle ore in cui si diffondevano le notizie sull'assassino di Tolosa, killer di alcuni bambini alla scuola ebraica. Al commento di Caselli si è unito dopo poche ore quello del vicesindaco Menani: «Per chi uccide i bambini la pena di morte probabilmente è troppo leggera». Frasi dettate probabilmente anche dall'emotività per le raggelanti notizie che arrivavano dalla Francia. E mentre sulla bacheca del sindaco si moltiplica

no i "mi piace", arrivando a 110, il rappresentante di Italia dei Valori Raffaele Del Sante leggeva ed esplodeva: «Basta! Spiegategli che uno è sindaco e l'altro assessore alla sicurezza. Ce la prendiamo con altre culture e poi siamo ancora al medioevo. Ovviamente anche al post di Del Sante seguono numerosi commenti, alcuni pro e alcuni contro le parole di Caselli e Menani. In particolare, ricordando al giovane politico clell'Idv sua ormai imminente paternità, c'è chi gli parla da genitore (tra questi la consigliera Anna Maria Ansekmi della lista civica Per Sassuolo): «Raffaele, tra poco diventerai padre, dopo ne riparliamo», «Il solo fatto di avere un figlio - ribatte Del Sante - non ad porta a volere morto il suo eventuale assassino. Cosa ci guadagniamo a uccidere una persona? Due vite spezzate invece di una? E quale sarebbe il limite per definire un bambino? Ho sentito nei tg molti genitori che hanno vissuto questa tragedia, spiegare che erano concentrati sulla morte del figlio e che la fine dell'assassino non li avrebbe mai consolati. Non si può dirsi contrari alla pena di morte e poi approvarla per casi particolari. Lasciamo che di giustizia si occupi chi ha la capacità per farlo». «Sono contraria alla pena di morte sempre e in ogni circostanza - commenta la consigliera del Pd Giulia Pigoni, che ha assistito senza intervenire alla polemica via Facebook - ma soprattutto credo che le istituzioni debbano sempre essere terze e che argomenti di tale delicatezza non vadano affrontati sull'onda dell'emotività e della demagogia. Ci sono sedi opportune in cui confrontarsi su temi anche così gravi, ma affidare simili dichiarazioni a Facebook mi pare sbagliato da parte di chiunque e a maggior ragione da parte di chi rappresenta l'istituzione ».

dalla Gazzetta di Modena del 23/03/2012

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